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Il caso ebbe un inizio giuridico nell'agosto 1474, quando, nel castello di Rivara, il Tribunale dell'Inquisizione istruì il processo a carico di "Antonia, moglie di Antonio De Alberto; Francesca, moglie di Giacomo Viglone; Bonaveria, moglie di Antonio Viglone; Margarota, moglie del fu Antonio Braya". Le imputate furono accusate di "malefizi, incantesimi, stregherie, eresie, venefizi, omicidio e prevaricazioni della fede". Massimo Centini svolge in questo libro un'indagine sugli avvenimenti, sulle prove, sulla storia delle vittime e su quanto è effettivamente accaduto nella vicenda che ancora oggi rappresenta un unicum nel panorama piemontese.